Come e perché tornare a coltivare la propria rete di relazioni.

Pubblicato su Il Sole 24Ore il 10 novembre 2023

Sei un animale!

Non è un’offesa, è che ce ne dimentichiamo con frequenza ma tutti noi siamo animali sociali che vivono in un habitat particolare: la nostra “rete relazionale” o il nostro “network”.

Questa rete è la somma di tanti gruppi: la famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro, gli ex compagni di scuola e università, i compagni di palestra, solo per citarne alcuni.

La nostra attività quotidiana, da quando apriamo gli occhi al mattino a quando li chiudiamo la notte è quella di gestire le relazioni all’interno di questi gruppi.

Centinaia di volte al giorno.

Gestire le relazioni!!!

Eh già … che ci piaccia o no, la gestione delle relazioni interpersonali è l’attività più frequente che svolgiamo durante l’arco della giornata … e quindi durante l’arco della nostra vita.

Pensiamoci.

Tu. Io. Nessuno escluso.

Siamo tutti dei networker anche se commettiamo l’errore di pensare sia solo l’attività dei “commerciali”.

Peccato che dopo esserci svegliati e fatto colazione, indossiamo i vestiti lavorativi e ci trasformiamo automaticamente in Presidenti, CEO, CFO, CMO, CPO, CIO, COO, professionisti, impiegati, casalinghi/e, docenti, studenti, ci immergiamo nella quotidianità e iniziamo a correre nella ruota come criceti per “produrre risultati”, “consegnare lavori”, “partecipare a riunioni”, “telefonare e partecipare a meeting online senza pausa”, “studiare a testa bassa”.

Risultati spesso a discapito della qualità relazionale.

La vita è più del lavoro.

Ce lo siamo sentiti dire tante volte ma le nostre risposte sono: “Già … belle parole … ma chi me lo paga il mutuo?” oppure “Va beh dai … non ho tempo per queste cose, non adesso, magari tra qualche mese”.

Fino a quando possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto?

Finché ci sono cose “più importanti” che influenzano la nostra esistenza.

È in quel momento che ci attiviamo e chiediamo supporto alla nostra rete.

Se abbiamo una rete attiva, valida, riusciamo a unire i puntini e contattiamo la persona giusta che si dimostra rispondente.

Questa fioritura è la conseguenza di una cura manutentiva del nostro terreno relazionale.

E come un bravo contadino, la manutenzione richiede conoscenza del terreno, del prodotto che si vuole coltivare, delle tecniche di coltura, occorre saper riconoscere i mutamenti del clima ed essere resilienti.

Il contadino sa che il frutto non nasce subito dopo la semina. Richiede cura, tempo, anche fortuna. Ma non esiste frutto senza la cura al tronco e alle radici.

E le radici agiscono dalla parte opposta al frutto. In profondità. Svolgono un lavoro nel buio.

È quello che ognuno di noi deve fare per avere una propria rete di valore.

Averne cura, ogni giorno.

Ognuno ha il proprio modo per farlo.

Un modo semplice.

Mettersi in agenda di telefonare ogni giorno a 2-4 persone, anche solo 5’ per telefonata in fase di commuting al mattino o alla sera, semplicemente partendo dalla lettera A della rubrica telefonica.

La chiave sta nel fare il primo passo.

Hai 1500 contatti in agenda Stiamo parlando di 4 telefonate al giorno.

5’ a testa per il puro piacere di aggiornarsi reciprocamente.

Non riesci a trovare 20’ al giorno per manutenere e dare valore alla tua attività principale? Beh … c’è da riflettere sulle tue priorità.

Hai ragione Gianfranco, ma spesso mi trovo dei nomi di cui non ricordo nemmeno il volto, è un contatto che non sento più da anni, cosa racconto se telefono? Dai … non è facile. Poi io sono timid*”.

Spesso mi dicono così.

E allora da questa sera inizia ad allenarti a una nuova abitudine.

Prendi i primi 5 nomi della tua rubrica telefonica, guarda i loro profili su LinkedIn, incuriosisciti, ricollegati, e domani in giornata chiamali.

Ehi ciao, come stai? Ti ricordi di me? Come no? Sai che anche io mi ritrovo il tuo cellulare sul telefono e mi sembra di ricordare che ci siamo conosciuti in questa circostanza e … bla bla bla”.

PROVACI

Qualcuno ti dirà “per favore non mi disturbi più”.

Bene, liberi spazio nella memoria del cellulare.

Qualcun altro ti dirà “ah … sei tu? Ma quanto tempo è passato? Dai vediamoci per un caffè…”.

Poi scriverai in calce a questo articolo e condividerai come ti sei sentit*

Davvero, come ho scritto nel libro, “un caffè può cambiarti la vita”.

La chiave sta nel fare il primo passo. Non è sempre facile, ma è alla portata di tutti

Il facile sono capaci a farlo tutti.

E se non hai cura tu della tua rete, chi deve avercene?

3 Takeaway

  1. Siamo tutti Networker. La gestione delle relazioni è un aspetto centrale della vita quotidiana di ciascuno di noi.
  2. Cura la tua rete. La tua rete sociale è il tuo vero patrimonio
  3. Fai il Primo Passo: Fare il primo passo per ricollegarti con persone della tua rete può portare a risultati sorprendenti. Non lasciare che la timidezza o l’incertezza ti fermi. Un semplice saluto può aprire porte inaspettate.

Ci rileggiamo prossimamente e vi lascio con una citazione di Edward Smith-Stanley xiv Conte di Derby che ho riportato nel mio libro perché sia di stimolo e augurio: “Quelli che pensano di non avere tempo per gli esercizi fisici, dovranno presto o tardi trovare tempo per le malattie”.

Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 10 novembre 2023